L’università è una fogna. In un mese che abito all’ università, tutti quelli con cui sono venuta a contatto hanno confessato di aver avuto mal di gola, una tosse terribile, un naso che cola o addirittura la febbre. Tuttavia, tranne quelli con le febbre, gli studenti continuano ad andare a lezione e all’aperto, dove vengono a contatto con altre persone. Perfino nella comodità delle nostre stanze non siamo completamente al sicuro, specialmente se i nostri coinquilini si ammalano. Tutti noi partecipiamo irragionevolmente alla diffusione dei germi al campus: dallo starnutire, al tossire, dal toccare le superfici piu’ comuni e poi distrattamente tocchiamo le nostre faccie. Anche peggio, beviamo dalla stessa bottiglia d’acqua di qualcun’altro, senza pensarci due volte. Le malattie si diffondono come un incendio boschivo al campus e comincia a sembrare che nessuna quantità di disinfettante per mani, salviette di Purell, Emergen-C, o vitamine per il sistema immunitario possano arginarlo. Tuttavia, il nostro buonsenso puo’essere davvero l’unico rimedio alle malattie.
Sono stata malata per circa una settimana e mezzo e dire che e’ stato difficile e’ un eufemismo. Ero ossessionata dal ristabilirmi e, cosa più importante, ero ossessionata dal trovare modi per rafforzare il mio sistema immunitario e impedirmi di ammalarmi di nuovo. Cosi’ ho fatto delle ricerche, cercando di determinare il perche’ gli universitari sembrino sempre essere malati. Un articolo del Washington Post, intitolato “Ammalarsi all’università: come insegnare a tuo figlio a superare da solo la malattia” è stato il santo Graal sulla rassicurazione di come starei bene se rallentassi un po’ il ritmo e stabilissi la mia salute come mia priorità.
Tanti universitari sono famosi per per non dormire mai abbastanza, poiche’ sono troppo impegnati. Non comprendiamo, invece, che questo minaccia i nostri corpi e ci spinge alla malattia. Inoltre, dobbiamo mangiare bene, non dobbiamo saltare i pasti o pensare di non aver tempo di mangiare. Va bene rallentare, prendersi un giorno libero dal lavoro, fare un sonnellino, invece di andare in biblioteca. Va bene dire: “la mia salute è più importante di questo compito, adesso.”
A quanto pare, però, anche dormire abbastanza e mangiare bene non sembra essere abbastanza. In un articolo dell’Odyssey Online si discute di una delle regioni più importanti per cui gli studenti sono sempre malati: la mentalità di “darci sotto o tornarsene a casa.” La vita notturna all’ università può portare anche gli studenti più sani ad ammalarsi. Siamo costantemente incoraggiati a “darci sotto o tornarcene a casa” e dimentichiamo che la nostra salute è più importante del desiderio dei nostri amici di voler che usciamo con loro. Da un certo punto di vista, se siamo malati, non dovremmo bere o fumare per niente. È infatti possibile passare del tempo con i nostri amici senza essere sbronzi. Oltretutto, è importante prendere delle azioni preventive durante le serate fuori, per impedire di ammalarci. Condividere le bibite dovrebbe essere “proibito”! Anche se il tuo amico non mostra i sintomi di un raffredore, potrebbe comunque essere contagioso. Sebbene sia divertente fumare quando sei ubriaco, chiedere un tiro del Juul del tuo amico può causare due settimane di una brutta tosse e un naso che cola. Se condividi il tuo Juul, disinfettalo prima di usarlo: le salviette di Purell costano solo $4.59 su Amazon. Queste salviette di Purell possono anche essere usate per strofinare cose come i bong. Non facciamo finta di non fumare l’erba di tanto in tanto; siamo all’università. Siate svegli al riguardo – disinfettate qualsiasi cosa prima di fumarla. Va bene essere ossessionati dai germi quando si abita in una fogna!
Quando vi ammalate, perché succederà almeno una volta anche se prendete tutte le azioni preventive o no, vi assicuro che e’ bene rallentare! Va bene prendere un giorno di malattia dal lavoro se serve a ristabilirsi più velocemente. È preoccupante mancare alle lezioni, specialmente se pensate che comincierete a restare indietro, ma i vostri professori capiranno le vostre condizioni se gli comunicate cosa vi sta succedendo. Anche loro si ammalano. Se decidete di andare a lezione, portate del the, dei fazzoletti, e del disinfettante a portata di mano. Siate intelligenti a proposito di cosa toccate, di cosa mettete nelle vostre bocche e specialmente le cose che condividete con gli altri. Avete il diritto dire no quando qualcuno che è malato chiede di fare un tiro dal vostro Juul o chiede un sorso della vostra bibita, e dite alle persone che vi sono vicino di stare alla larga da voi, se siete contagiosi.
Infine, dovremmo essere più consapevoli di come l’università ci sfinisce. Siamo giovani e capaci, ma non c’e’ bisogno che ci sfianchiamo. Sia che si tratti di comunicarlo ad un professore, andare ai Servizi Sanitari Universitari per prendere una bustina omaggio o di investire in disinfettante per le mani, non dimenticate di mettere la vostra salute al primo posto. Se pensate di non avere i soldi per comprare i prodotti per aiutarvi quando siete malati, andate a UHS. Li’ otterrete il documento che attesta la vostra assenza in classe. Utilizzate il loro disinfettante per le mani e spendete bene. In sostanza, paghiamo per frequentare quest’instituzione, quindi, dobbiamo usare ogni risorsa a nostra disposizione.
Sonali Chigurupati può essere contattata a [email protected].
Alessia Guglielmi e’ una traduttrice del Dipartimento di Italiano e puo’essere raggiunta a [email protected].
Eleonora Pellicano e’ un’editrice del Dipartimento di Italiano e puo’ essere raggiunta a [email protected].