Essendo una mamma single e queer, la giustizia sociale è sempre stata importante per me. La giustizia ambientale, però, è sempre stata fuori dalla mia portata. Non sono cresciuta in una famiglia attenta al riciclaggio e all’ambiente. Quando mi sono trasferita nel Massachusetts occidentale, ho fatto esperienza molto velocemente del giudizio dei miei vicini di casa che erano prevalentemente ricchi, bianchi e con delle proprietà in cui coltivavano barbabietole organiche da dare in pasto ai loro angioletti che usavano soltanto pannolini in tessuto. Speravo anch’io di aver quei privilegi, ma non ho mai pensato che essere ambientalisti potesse coinvolgere anche me.
Dopo aver partecipato al Giorno Nazionale di Lutto – un giorno della memoria per le vite indigene perse durante l’avvento del colonialismo – e dopo aver ascoltato i leader indigeni parlare così appassionatamente degli effetti delle ingiustizie ambientali sulle loro vite, mi sono finalmente resa conto che la cura dell’ambiente è inestricabilmente legata alla giustizia sociale. Tuttavia, vivendo aspettando l’assegno di fine mese, in un monolocale in affitto, in cui non posso permettermi di comprare cibo biologico o di coltivare la mia cena, creare del compost o installare i pannelli solari, spesso continuo ancora a sentirmi impotente.
Poco dopo l’evento, ho cercato gruppi che si occupassero della cura ambientale su internet e mi sono imbattuta in Mom’s Clean Air Force. Mi sono messa in comunicazione con loro e si sono messi immediatamente in contatto con me e si sono offerti di far volare me e mio figlio di sette anni a Washington, D.C. per parlare con i nostri rappresentanti del Congresso. Non ho mai scritto, chiamato o incontrato un funzionario eletto, ma Mom’s Clean Air Force mi ha spiegato passo passo come condividere con loro ciò che mi interessava e come chiedere loro di agire. Ho scoperto che la democrazia significa che possiamo parlare ai funzionari eletti, e ho visto in prima persona come essi ascoltano. È stato molto motivante, e mi sono sentita davvero come se stessi facendo la differenza.
Il nostro rappresentante si è anche offerto di venire e visitare la classe di mio figlio e lo ha fatto davvero! La scuola ha tenuto un’adunanza per la giornata della Terra e ha consegnato le lettere che i ragazzi hanno scritto a Washington, D.C. Ho anche fatto un’intervista. Adesso, ho tutti i numeri dei funzionari eletti salvati sul mio cellulare. Li chiamo regolarmente e non mi preoccupo se non so esattamente cosa dire o se non capiscono perfettamente il problema . Gli dico solo quello che penso e uso le risorse che Mom’s Clean Air Force mi dà per portare problemi importanti di giustizia ambientale alla loro attenzione.
Inoltre, mando loro email regolarmente e quasi sempre ricevo una risposta. Parlare con i nostri funzionari eletti è gratuito! Non posso ancora permettermi cibo biologico e ancora pago l’affitto senza avere accesso al compost o all’energia solare, ma mi rendo conto che i miei sforzi con i legislatori sono più potenti di quello che ognuno di noi può fare individualmente nelle nostre case.
Lavorano per noi e se vogliamo ottenere il cambiamento, dobbiamo far sapere loro cosa vogliamo. Sono sicura che passiamo almeno cinque minuti al giorno occupandoci di qualcosa di controproducente online. E se tutti noi impiegassimo quei cinque minuti per mandare un’e-mail a un funzionario eletto o per fare una rapida telefonata? Abbiamo un potere incredibile, sta solo a noi decidere se esercitarlo.
Gazit Chaya Nkosi
Mom’s Clean Air Force Volunteer
Alessia Guglielmi e’ una traduttrice del Dipartimento di Italiano e può essere raggiunta a [email protected].
Eleonora Pellicano e’ un’editrice del Dipartimento di Italiano e può’ essere raggiunta a [email protected].