Il 27 ottobre, 2018, si è verificata una sparatoria in una sinagoga a Pittsburgh, durante le preghiere del sabato mattina. Prego per le 11 vittime, per le loro famiglie e la comunità.
Dal giorno della sparatoria, ci sono stati sempre più incidenti antisemiti, e il mio cuore si spezza nell’apprendere questa triste verità. Da Brooklyn a Las Vegas all’Università di Massachusetts, dove volantini neonazisti sono stati trovati al campus mercoledì scorso, l’odio sembra stia crescendo. Essendo un’ebrea, sento la mia comunità in costante diminuzione. Si ha la sensazione che non esista un luogo al quale possiamo rivolgerci. Allora, ci rivolgiamo a noi stessi e alle organizzazioni che ci possano sostenere.
Mass Hillel è un posto in cui tutti gli ebrei di diverse origini possono riunirsi qui al campus. La sua dichiarazione d’intenti, infatti, afferma: “Diamo l’opportunita’ agli studenti attraverso la vitalita’ della vita ebrea di coltivare vite sane e piene di significato e rapporti che migliorano la nostra comunità e il mondo.” Hillel e’ come una seconda casa, un porto sicuro, per tanti studenti.
Ma subito dopo la sparatoria a Pittsburgh e altri incidenti odiosi, UMass Hillel ha deciso di chiudere le sue porte. UMass Hillel è sempre stato un luogo aperto e accogliente per tutti gli studenti al campus, non solo per gli studenti ebrei. Le sue porte aperte hanno permesso agli studenti che non sanno niente di ebraismo di venire e imparare. Ma adesso, quella porta aperta è stata chiusa nel timore che qualcosa di brutto possa succedere – nel timore che una persona indesiderata sia in grado di entrarci. In tanti modi, l’edificio adesso rappresenta l’opposto di quello cheha significato per me e la mia comunità nel passato.
Due delle cose che preferisco di UMass Hillel sono la sua tolleranza e la sua accettazione. È un posto per il dialogo e il confronto. È sempre stato un posto per andare dal quale si poteva entrare ed uscire, prendere uno spuntino, chiaccherare con personale, incontrare un’amico. All’improvviso, dopo Pittsburgh, non posso fare niente di tutto questo cosi facilmente.
È strano perché ho avuto una conversazione alla fine dell’ultimo anno accademico con il direttore dell’ edificio a Hillel. Mi ha detto che già consideravano di aumentare la sicurezza attraverso il monitoraggio nell’ edificio a causa del crescente clima di odio. Comunque, egli capiva come cio’avrebbe cambiatop l’atmosfera della communità. Allora comprendevo cosa intendsse, ma non potevo immaginare a fondo come fosse davvero la realtà. Adesso, devo.
L’Antisemitismo è spesso tralasciato nel grande schema di tutto l’odio che esiste in questo mondo. Gli ebrei sono spesso visti come bianchi, privilegiati e benestanti. Mentre tanti ebrei sono stati abbastanza fortunati da lasciarsi indietro l’oscurità del proprio passato – i pogrom, l’Olocausto, e altri atti discriminatori – tanti ebrei, entrambi bianchi e di colore, ancora affrontano l’avversità della nostra identità ogni giorno. L’Antisemitismo è una parte della cultura moderna, è dovrebbe essere analizzato e fermato.
Sono stata un bersaglio di antisemitismo e conosco altri membri della mia comunità che hanno subito la stessa sorte. Dobbiamo educare ad essere tolleranti. Diciamo “l’ Odio non ha una casa a UMass,” ma la mia comunità, insieme a tanti altri, afftronta l’odio troppo spesso. Uniamoci come comunità al campus e sosteniamoci a vicenda, rispettiamoci e impariamo gli uni dagli altri.
Stephanie Margolis può essere raggiunta a [email protected].
Alessia Guglielmi e’ una traduttrice del Dipartimento di Italiano e puo’essere raggiunta a [email protected].
Eleonora Pellicano e’ un’editrice del Dipartimento di Italiano e puo’ essere raggiunta a [email protected].