Se abitate in Central Residential Area e saltate il vostro ultimo pasto dopo 21:00 il venerdi o il sabato sera, è la fine.
Worcester Dining Commons non serve più ‘tardi’ e chiude i battenti alle 21:00. Il Chicken & Co. adiacente chiude il giovedi sera. Uno dei due furgoni di cibo di Baby Berk potrebbe essere in giro per il campus, ma i loro rari post sulla loro posizione che vengono pubblicati su Twitter li rendono piuttosto inaffidabili. Le ditte gestite dagli studenti, come Greeno Sub Shop e Sylvan Snack Bar sono chiusi durante i weekend. Berkshire Dining Commons e tutti gli altri posti in cui si potrebbe mangiare al dettaglio, che sono aperti durante queste ore, si trovano a Southwest Residential Area o al Commonwealth Honors College, ad una distanza di 15 – 20 minuti a piedi.
“Va bene” – ho pensato la prima volta che mi è successo – “Il mio coinquilino ed io possiamo dividere una pizza.” Tuttavia, è sorto un problema: tutti hanno avuto la mia stessa idea e il cibo che avevamo ordinato venerdi sera ci ha messo circa due ore e forse più per arrivare.
L’Università del Massachuetts pensa che quelli che abitano fuori Southwest smettano di mangiare dopo le 21:00? Tanti studenti si tengono occupati fino a tarda sera per le attività accademiche o lavorative, per non parlare dei tanti studenti che lavorano fino a tardi per l’università stessa. Non è irrealistico pensare che gli studenti che lavorano, studino per delle lunghe ore e quindi decidano di mangiare tardi e per questo motivo dovrebbero avere accesso al cibo per cui hanno pagato.
Nel riguardare la condizione delle mense alla nostra università, mi chiedo: “È davvero insolito? Sono un ipocrita nel pensare il contrario mentre una volta sostenevo che il nostro servizio di ristorazione contribuisse all’insicurezza alimentare del nostro campus? È troppo chiedere che le aree di ristoro rimangano aperte almeno fino a mezzanotte?”
Non credo lo sia. Quando parlo dell’accessibilità ai nostri servizi di ristorazione, una parte ha a che fare con mantenere un’ampia prospettiva. UMass è una grande università che accoglie migliaia di studenti, i cambiamenti d’orario influenzano in modo drammatico il numero degli studenti che stanno in giro fino a tarda notte: sapere cosa posso mangiare, avere la flessibilità di mangiare quando ne ho bisogno e avere la disponibilità di quel cibo, per me e ciò che conta.
Altri programmi di ristorazione che si collocano tra i primi posti sul Princeton Review come l’Università di Cornell e l’Università di Washington offrono parecchie opzioni sullo scegliere dei luoghi che rimangono aperti fino a mezzanotte o più tardi, in particolare durante i weekend. Altri, come l’Università di James Madison e Virginia Tech, osservano degli orari meno flessibili, ma solo perché seguono un modello di colazione, pranzo, e cena – inoltre, i piani alimentari sono visibilmente più economici dei nostri.
L’argomentazione secondo la quale aggiungere più ore all’apertura di questi servizi inevitabilmente incrementerà i costi del cibo è quasi convincente. Però non sono convinto che questa sia la ragione per operare dei tagli così drastici all’orario di apertura e chiusura. In altre parole, non c’è soltanto un unico stabilimento alimentare fuori del centro di Southwest e Honors che sia aperto venerdi o sabato sera. Posso solo speculare sulla richiesta, ma la mancanza di provviste è sorprendente. Trovo difficile da credere che anche con i servizi ridotti questo sia impossibile.
Raramente si ha bisogno di una cena lussuosa a tarda notte. Non deve essere chiamata “Late Night” o essere una cena completa, si dovrebbero soltanto offrire più servizi agli studenti che lavorano o studiano tardi la sera, dare l’accesso ai visitatori notturni e creare un servizio per avere del cibo più accessibile.
Secondo uno studio allarmante del laboratorio ‘HOPE’ di Wisconsin, il 39 percento degli studenti universitari pubblici in Massachusetts hanno difficoltà a permettersi i pasti di cui hanno bisogno. Il sondaggio ha scoperto che molto più di un terzo degli studenti che lavora la sera, e questo numero sale fino al 40 percento se combinato con gli studenti che non hanno una sicurezza sia riguardante il cibo che dove andare a vivere. Questo suggerisce che quegli studenti con insicurezza alimentare che riescono a ottenere un piano alimentare limitato soffrono di più per questi orari inaccessibili.
Non è passato un anno scolastico da quando un gruppo di manifestanti ha silenziosamente dichiarato la propria insoddisfazione per i costi dei prezzi del piano alimentare a UMass. È già inaccettabile che i nostri piani alimentari siano astronomicamente costosi e contribuiscano ad una cultura alimentare insicura. È ancora più inaccettabile che quelli di noi che possono pagare – a volte a malapena – possano ritrovarsi in un deserto di cibo in uno dei luoghi che viene condierato come uno dei migliori dal Princeton Review.
James Mazarakis è un colonista al Collegian e può essere raggiunto a [email protected].
Alessia Guglielmi e’ una traduttrice del Dipartimento di Italiano e puo’essere raggiunta a [email protected].
Eleonora Pellicano e’ un’editrice del Dipartimento di Italiano e puo’ essere raggiunta a [email protected].